30 gennaio 2006

LA LINGUA DEL BELLI. “Er parla’ romano e li gazzettieri der cacchio”.

LI PROFESSORI CHE DE ROMANESCO SANNO SOLO ER CARCIOFOLO…

Lettera pubblicata dal Corriere della Sera (Cronaca di Roma), il fatidico 11 settembre 2001*
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Disce: gòdite Roma quann’è vòta. Pe’ riparo a la callaccia ho vorzuto resta’ ar fresco de li vicoli d’Arco der Monte tutta l’istate, a vive la città mia co’ l’aria pulita com’a li tempi der nonno de mi’ nonno.

Macché: ‘gnisempre e dove forastieri. Tutti co’ l’occhi in arto o a compita’ l’abbeccé cor libbro nelle mano.

Disce: ma armeno ritrovi l’amichi tua. Seh, te li raccomanno li romani de mó. Qui nun parla più romano manc’er giudio, ch’è romano da mille e millant’anni, grazzie a Dio.

Tutt’a ‘n botto se so’ svejjati li gazzettieri co l’ere moscia che parleno fiorentino e dicheno "romanesco" prima ar carciofolo (ché loro ar magna’ bbono ci abbadano…), poi ar parla’ de’ noantri: "Perdinci, ohibò, la lingua der Belli è ar de-profunnis"...

Mó senti sì che piagnisteo farzo e busciardo. Ma ndo’ staveno ‘sti sori dottori der cacchio quanno ne li caffè e su le gazzette sortiveno "struscio", "sfizio", "pizzo", "uicchènde", e Roma pareva Napoli, le bborgate la Sicija, e li Du’ Pini l’Inghirtera? Ché, nun lo sanno che puro sor’Aghita, vecchia bacucca ch’esce da Portico ‘gni morta de Papa, quann’è ar dunque per fasse capi’ parla ciovile?

E vorrei vede’: co tutti ‘sti buzzurri che vegnono a Roma da cent’anni (ché qui se vede che c’è trippa pe’ gatti) e le mijara d’osti viegnuti su da Isernia e Benevento, sai che qui-pro-quo, che scenufreggi de famo-a-capisse "cumpà".

Com’a jeri. Quartiere nòvo, sbajo osteria e: "Oste, ‘na fojetta!", e quello me serve "mpressa-mpressa" ‘n fritto misto de verdure connite co’ l’erbetta. E si fai p’ariocà, quella facciaccia chèta: "Né, signurì, sète a dieta?"
NICO VALERIO
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* Vari giornalisti ("li gazzettieri") e intellettuali ("li dottori") romani, come Debenedetti, Sanfilippo e altri, avevano più volte sollevato con parole alate il tema della sopravvivenza o delle mutazioni della gloriosa lingua romanesca. Ma in modo irritante per un ideale popolano romano belliano, cioè dall’alto e troppo tardi, come appunto denuncia la lettera d'un virtuale Romano de Roma.
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** Questa lettera, dell'11 settembre 2001, oltretutto ha una storia. E’ la prima in lingua romanesca mai pubblicata dal Corriere della sera (Cronaca di Roma), e mi piace considerarla un evento straordinario, unico, anzi dirompente. Come a dire: prima che un giornale (serio come il Corriere) arrivi a pubblicare una lettera scritta tutta in romanesco, dovrebbe - chessò - morire il Papa, eruttare fuoco il Vesuvio o, a scelta, dovrebbero crollare le Torri gemelle di New York. Ecco, appunto. Il Caso, infatti, scelse l'ultima (perché non la prima, dannazione?). La mattina stessa, verso le 9, mentre io e i lettori romani del Corriere leggevamo la mia strana lettera in romanesco, crollavano per l’attentato di terroristi islamici le Twin Towers di New York. Poi dice che uno non se l'è cercata. Del resto "il batter d'ali di una farfalla in Brasile può provocare un uragano in Texas" (Lorenz), nelle opinabili “teorie del caso”. Altro che "teoria del complotto" ebraico, come vaneggiano gli stupidi antisionisti e antiamericani su internet (l'ultima spiaggia dei frustrati ): è tutta colpa mia, anzi, no, di Giuseppe Gioachino, l'uomo dalla doppia vita, papalino e benpensante di giorno, irriverente anticlericale e popolaresco di notte. Potremmo anche inventarci la "maledizione del Belli". Come aggancio vi sembra debole, tirato per i capelli? E perché, la "teoria del complotto" sionista non è ancora più assurda?

“IL MONDO DEL BELLI”. Segnalo qui il nostro sito specializzato sui sonetti di G.G.Belli, la sua lingua e il suo mondo, documentato, con testi e immagini di qualità. Pubblica articoli monografici che attualizzano, espongono e spiegano in modo critico vari sonetti, tutti riportati in versione originale, anche 2-3 per volta, se sono di argomento simile. http://mondodelbelli.blogspot.it/

AGGIORNATO IL 23 DICEMBRE 2014

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1 Comments:

Blogger Nico Valerio said...

Be', che aggiungere? Che forse era destino, che nove anni dopo aprissi un sito dedicato al Belli.
http://mondodelbelli.blogspot.com

16 marzo 2010 alle ore 22:19  

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