09 febbraio 2006

AUTOBIOGRAFIA. I miei libri, Corsi e articoli: appunti per una voce Wikipedia

Dall'Osservatorio di Monte Mario (media)(testa con cravatta)NICO VALERIO, studioso, scrittore scientifico, conferenziere, docente, critico, polemista, commentatore di cultura, costume e politica, è anche il teorico in Italia del Naturismo nella sua accezione più ampia e storica, e in particolare dell'alimentazione sana e naturale, della prevenzione e terapia con gli alimenti, del vegetarismo sano, dell’alimentazione degli antichi Romani, della dieta mediterranea e italiana antica, del nudismo. Nel 1975 ha fondato la Lega Naturista, primo club ecologista e salutista in Italia, e nel 1977 ha ideato il I Referendum anti-caccia. Ha scritto dieci manuali, tra i quali L'Alimentazione Naturale (edito negli Oscar Mondadori dal 1980 al 2001), il Manuale di Terapie con gli Alimenti (1995), Il Piatto Verde (1986), La Tavola degli Antichi (1989). Come storico dell'alimentazione nell'Antichità classica, ha diretto il Seminario teorico-pratico di specializzazione del Ministero della Pubblica Istruzione (1992). Come scrittore-blogger cura attualmente la redazione di nove blog, tra cui due di aggiornamento scientifico sull’ Alimentazione Naturale e la Dieta Vegetariana sana, uno di Ecologia, uno sui Sonetti e il mondo del poeta “romanesco” G.G.Belli, uno di critica e commenti sulla cultura della Ragione (Salon Voltaire), uno generalista, il presente blog Nico Valerio, uno di versi satirici, e un altro di disegni dal vivo tratti dalla Natura.

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NICO VALERIO. Studioso, scrittore scientifico, conferenziere, docente, commentatore di cultura, costume e politica, critico, polemista, giornalista in gioventù, interessato alla divulgazione scientifica, alla cultura, alla storia delle idee e alla critica, alla storia del cibo (soprattutto l’alimentazione degli antichi Romani), alla dieta mediterranea e italiana antica, alla dieta vegetariana sana, al  nudismo, è anche il teorico italiano del Naturismo nella sua accezione più ampia e storica di movimento filosofico-scientifico per la riforma della vita, e in particolare dell’alimentazione sana e antropologica (perciò “naturale” per l’Uomo, come per primo l’ha definita), e della prevenzione e terapia con gli alimenti.

BIOGRAFIA
Vive a Roma, dove e si è laureato alla Università Statale “La Sapienza”, e specializzato. Ha svolto lunga attività di critica e giornalismo scientifico, di inchiesta, culturale, politico e di costume.

VALORI E INTERESSI. Non potrebbe vivere senza i suoi tanti interessi e valori, che da perfetto “polifilo” considera tutti ugualmente importanti e addirittura collegati tra loro, come altrettanti aspetti della propria personalità (in ord. alfab.): alimentazione, arte, ateismo, bellezza e paesaggio, critica, cultura, disegno, ecologia, escursionismo, giornalismo, jazz, liberalismo, libertà, musica, Natura, naturismo, nudismo, poesia, politologia, psicologia, ragione, satira, scienze, scrittura, storia delle idee e saggistica, umorismo, vegetarismo, vita sana.

LIBRI

Il carattere quasi monotematico dei suoi libri non tragga in inganno: dipende dal Caso, cioè dalle richieste degli Editori. Un libro, infatti, si scrive per gli altri, non per se stessi. Se fosse dipeso da lui, avrebbe scritto libri e saggi anche su tutti gli altri temi nei quali si riconosce:
Alimentazione Naturale copertina II ed. mela (NV medio 1993) L’Alimentazione Naturale (sottotitolo: “La prima guida completa al mangiare secondo natura”). Mondadori, Milano,  I ed. 1980, pag.347; ultima ed. 2001, pag.760. E’ stato il manuale della riscoperta del cibo sano e “naturale” (nel senso di “naturale per l’Uomo”, ovvero tradizionale o antropologico, provato per prove ed errori, dunque “cibo elettivo” della specie), ma rivisto alla luce della scienza moderna. Il libro, e soprattutto il suo titolo, è stato a lungo un simbolo dell’alternativa alimentare, e anche un long-seller per 20 anni, con numerose edizioni e ristampe. Nell’ultima edizione l’opera era ormai un manuale enciclopedico con il pro e il contro di ognuno degli oltre 500 alimenti su cui è basata l’alimentazione umana, l’analisi dei principali componenti nutrizionali ed extra-nutrizionali, e dei principi attivi farmacologici, l’esposizione critica di tutti i regimi alimentari e le diete, e cenni sulle tecniche di cucina e l’uso gastronomico. Il manuale fonda le sue affermazioni su migliaia di studi scientifici della Scienza moderna (tutti citati per autore), partendo dalla grande tradizione dei medici e nutrizionisti naturisti europei del Novecento, come il dottor P.Carton (1) che continuavano la tradizione ippocratica (2), secondo il motto “Il cibo sia la tua medicina, la tua medicina sia il tuo cibo”, che si rifà a Ippocrate, “fondatore” della medicina scientifica, ma nei secoli successivi anche simbolo dell’alimentazione e della medicina “naturiste”, essendo il primo significato storico di Naturismo quello di una “dottrina che affida alla natura l’azione risanatrice dell’organismo malato, riconoscendo alla terapia medica una funzione puramente ausiliaria” (3). Oggi, però, l’espressione “alimentazione naturale” è diventata di moda, fino a degradarsi - basta dare uno sguardo ad internet - ed è spesso usata a scopi commerciali e speculativi, o per veicolare diete strampalate e filosofiche, né tradizionali né confermate con prove scientifiche dalla ricerca moderna, o addirittura basate su artificialissimi integratori. Perciò, mai come in questo campo, il lettore è invitato al massimo senso critico e ad una certa diffidenza metodologica per le asserzioni prive di prove con studi affidabili.

Manuale Terapie Alimenti copertina I ed. (NV 1995 medio) Manuale di Terapie con gli Alimenti (sottotitolo: “Tutti i più moderni metodi scientifici per curare e prevenire le malattie con l’alimentazione”). Mondadori, Milano 1995-2001, pag.735. Manuale completo e prontuario teorico-pratico di prevenzione e terapia per tutti, dal professore universitario alla casalinga, grazie a sette diversi livelli di scrittura e approfondimento in cui è divisa ogni voce (in questo senso, il volume è un “ipertesto”). Dal diabete al cancro, dall’eccesso di colesterolo alla nausea da movimento, dai capillari fragili alla stipsi, dal mal di testa alla vaginite, oltre 50 tra sintomi e sindromi più comuni sono trattate con riguardo alle scoperte scientifiche più serie. Per studiosi, nutrizionisti, dietologi, studenti, medici e operatori della salute, il volume è la prima ampia ricognizione sullo stato dell’arte della ricerca biologica, biochimica, medico-clinica, epidemiologica e tossicologica sui principi attivi farmacologici contenuti negli alimenti e sulle proprietà terapeutiche e preventive di alimenti singoli e diete nel loro complesso, come si evince dal noto rapporto Who-Fao (4). La ricerca è stata condotta sulla base di oltre 3000 studi, tutti riferiti in modo completo. La ricchissima bibliografia scientifica è suddivisa in tre livelli: in ogni pagina, alla fine di ogni capitolo e alla fine del manuale. Al largo pubblico, il manuale intende offrire, sulla base della raccomandazione del WHO-OMS di combattere la tossicità delle terapie riducendo l’assunzione dei farmaci ed eliminando quelli inutili, una guida pratica e la più efficace possibile che, d’accordo col medico curante (che potrà consultare gli studi scientifici riferiti e descritti), aiuti a fare prevenzione col cibo e a diminuire eventualmente – se il medico lo ritiene - l’impatto farmacologico convenzionale. A tutti, il manuale rivela che la scienza moderna, in molti casi confermando la tradizione etnologica, prova l’efficacia preventiva o curativa di numerosi alimenti, non solo quelli “biologici” ma anche quelli “normali” in vendita nei supermercati.

Tavola degli Antichi copertina (NV 1989 medio) La Tavola degli Antichi (sottotitolo: “In cucina con i faraoni, con Pericle e Lucullo, con Nerone e Messalina”). Mondadori, Milano 1989, pag.328. Prima ricerca insieme completa e sintetica su tutto quello che si sa con certezza dell’alimentazione realmente praticata nell’antichità classica, soprattutto dei Romani (ma anche di Etruschi, Greci, Egizi e Mesopotamici), al di là delle leggende e delle ricostruzioni fantasiose del cinema, di libri romanzeschi e menù di ristoranti, sulla base esclusiva di fonti archeologiche, saggistiche, della letteratura dell’epoca e delle risultanze scientifiche degli studiosi di oggi, dal trattato universitario dell’André (5) alle scoperte archeologiche sulla Roma arcaica (6), dalle citazioni letterarie di scrittori e scienziati dell’epoca altrimenti perdute (7) ai più seri lavori italiani precedenti (8). Ne emerge, al contrario di leggende culturali alimentate dalle stranezze gastronomiche del cuoco alla moda Marco Gavio, soprannominato Apicio, nel suo De re coquinaria (9) e del famoso episodio dell’opulentissima e grottesca cena del liberto arricchito Trimalcione nel romanzo Satyricon di Petronio (10), un regime alimentare sano, poco o per nulla eccentrico, insomma la base della futura “dieta mediterranea”. In appendice una ricostruzione moderna e molto pratica delle ricette gastronomiche antiche, compresi due modi, uno rapido e l’altro più elaborato, per preparare il famoso garum, condimento a base di salamoia di pesce. Le più importanti ricette romane ricostruite nel volume sono state poi realizzate con rigore filologico e plausibilità gastronomica nel Corso nazionale di “Storia comparata delle risorse e della cucina: l’antica Roma”, per l’aggiornamento di docenti e chef degli Istituti alberghieri di Stato. Il Corso, voluto dal Ministero della Pubblica Istruzione, è stato condotto dell’autore, con lezioni quotidiane, dispense e regia delle preparazioni pratiche, a Villa Gradenigo Dolfin (Istituto alberghiero Giuseppe Maffioli) di Castelfranco Veneto, Treviso, dal 6 all’11 aprile 1992 (11).

Il Piatto Verde (sottotitolo: “Guida all’alimentazione vegetariana). Mondadori, Milano 1992-2001, pag.274.
La Vegetarian Society fu fondata nel Regno Unito nel 1847, e nel 1897 aveva già 5000 membri. Anche George Bernard Shaw vi fu iscritto. E quando il giovane indiano Mohandas Gandhi arrivò a Londra per studiare da avvocato fu sorpreso di trovarvi non solo un’associazione ma anche dei ristoranti vegetariani: così decise di riprendere il vegetarismo delle sue origini. Seguendo l’impostazione di Gandhi, molto attento contemporaneamente agli aspetti nutrizionali, medici, storici e morali del vegetarismo, questa guida completa e sintetica alla dieta vegetariana fornisce in estrema sintesi una informazione circolare su tutti gli aspetti del mangiare vegetariano, dall’etica e all’economia e alla prevenzione delle malattie, cosa molto utile in tempi di sofisticazioni, residui di pesticidi negli alimenti, epidemie come “mucca pazza”, conclamati maggiori rischi di cancro da eccessivo consumo di carne, e inquinamento e dilapidazione delle risorse vegetali ed energetiche provocati dagli allevamenti animali. Il vegetarismo viene qui rappresentato in sintesi in tutti i suoi aspetti (storia, filosofia morale, scienza, nutrizione, gastronomia ecc. La diffusione del vegetarismo, specialmente tra i giovani, imponeva un vademecum di base che contemperasse le ragioni dell’etica e quelle delle esigenze nutrizionali, le tradizioni culturali e una gastronomia semplice e poco elaborata, in modo da evitare di cadere nelle credenze e negli errori tipici dei neo-vegetariani, come l’istintivo eccesso di formaggi e dolci, una dieta troppo ricca o troppo scarsa di calorie e dunque di nutrienti, o l’illusione che la vitamina B12 non sia importante oppure che si possa continuare a mangiar male per poi “mettere tutto a posto” con una compressa di vitamina o integratori da acquistare in farmacia o nella bottega “bio” (“dieta farmaceutica”).

Tutto crudo copertina (NV 1985 medio) Tutto crudo (sottotitolo: “La prima guida completa agli alimenti vivi: gastronomia e salute”). Mondadori, Milano 1985, pag.303.
Il manuale che spiega in teoria e in pratica perché e come consumare tutti gli alimenti – non solo vegetali, ecco una delle novità, ma anche carni e pesci – senza cottura. Ma perché mangiare senza cottura? Per almeno cinque motivi. 1. La praticità e il minor tempo disponibile in vacanza o nelle emergenze (barca, campeggio, viaggio ecc). 2. L’adesione ad un modello antropologico culturale atavico (crudismo naturista) ritenuto ideale, quasi un ritorno ad una “Età della Natura”. 3-4. Più concrete ragioni salutistiche, ovvero ricavare il maggiore nutrimento possibile e la maggior efficacia protettiva dai principi attivi degli alimenti prima che la cottura li degradi o riduca. 5. Infine per evitare le sostanze tossiche e cancerogene (p.es. amine eterocicliche, benzo(a)pirene, acrilamide ecc.) prodotte dalla cottura stessa, specialmente se ad alta temperatura. Circostanze che la scienza attuale ha puntualmente dimostrato in migliaia di studi, con le uniche controindicazioni in caso di parassiti (pesce e carni) o di vegetali inquinati da flora batterica e non ben lavati, casi in cui il crudo può costituire un pericolo. La tendenza crudista è sempre stata presente nella tradizione culturale naturista o ippocratica, basti pensare ai grandi medici naturisti, non solo Carton, ma anche lo svizzero M.Bircher-Benner (12) che nel suo sanatorio di Zurigo rivalutò il cibo senza cottura come “cibo della salute” facendo servire ai suoi pazienti pasti spartani ricchi di alimenti crudi, compreso il famoso muesli, zuppa mista di avena e altri cereali crudi in fiocchi, con frutta fresca e secca. Questa colazione, in origine rozza e montanara, poi si è modificata e arricchita nel tempo diffondendosi in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, il medico J.H.Kellogg (13) sposò la tesi del cibo crudo come preventivo e curativo, tanto da creare un’industria di cereali da colazione. Anche in Italia medici, dietologici o divulgatori naturisti, come G.Tallarico e G.Paoletti dedicarono nelle loro opere pagine al crudo. Il più noto di questi, E.Alliata di Salaparuta (14). E oggi, solo perché riscoperta dagli americani, è diventata una moda un po’ snob, anche se ristretta stranamente all’ambiente vegetariano del cibo crudo, il movimento detto “Raw Foodism”. La ricerca ha accertato il carattere salutare del crudismo, quasi sempre però visto erroneamente come sottospecie del vegetarismo, come si vede in una review di studi, ma molto spesso coincide con la dieta vegan, quindi con i rischi tipici del veganismo (carenze di B12, calcio assimilabile ecc).  Rischi che non dovrebbero esserci col crudismo completo, se fosse preso in considerazione con studi scientifici seri.

Mangiare italiano (sottotitolo: “I piatti ricchi della cucina povera”). Mondadori, Milano 1988, pag.260. Guida originale e sintetica alle tradizioni antiche o poco note dell’alimentazione italiana tradizionale, che non era certo fondata sulla triade “pomodoro, pizza & spaghetti”, tantomeno patate, tutti cibi recenti (gli spaghetti e le altre paste trafilate, p.es., sono stati prodotti dalle filiere industriali solo a partire dal primo Ottocento, prima in Liguria e poi nel Napoletano), ma che aveva migliaia di piatti e ingredienti curiosi, oggi insoliti, risalenti all’antichità etrusco-romana o al Rinascimento, tra cui i maccheroni – artigianali e fatti a mano – bolliti, conditi nei primi tempi solo con lo zucchero e poi con solo formaggio grattugiato (lontani eredi e mediati dai Siciliani-Arabi delle lagane romane fritte o al forno condite di miele, oggi note come frappe o chiacchere di Carnevale, o abbrustolite al forno e poi alternate a strati di ricotta nel famoso timballo definito “placenta” da Catone), il biancomangiare di latte con petto di pollo e con mandorle, la panzanella di pane intriso di agresto (sorta di aceto leggero ottenuto pressando e lasciando fermentare l’uva acerba di agosto) cosparso di cipolla ed erbe, ovviamente senza pomodoro, allora inesistente, o il proverbiale calmante “brodo di giuggiole” (zuppa dolce-acidula di frutti di Zizyphus vulgaris L.), e perfino una contadina minestra di semi di canapa. Ne deriva un quadro pre-industriale e contadino della dieta italiana, priva anche di patate, che non trova confronti con quella attuale.

Il cibo della bellezza. Mondadori, Milano 1991, pag.273.
Una guida elementare e molto divulgativa, consistente in una raccolta di articoli pubblicati dall’autore con pseudonimo su vari settimanali “di salute naturale” o femminili, sull’importanza di una alimentazione corretta, completa e tradizionale (“mediterranea antica”, cioè basata su cereali integrali, verdure, legumi e frutta), e sul minore impiego possibile della cottura o stracottura, per cercare di ottenere insieme con l’equilibrio delle funzioni dell’organismo e i minori rischi di malattia, anche il miglioramento dell’aspetto fisico. Contiene anche curiosità, segreti e trucchi alimentari per combattere le rughe, mantenere l’abbronzatura, perdere peso e conservare una perfetta forma fisica. Un’appendice di suggerimenti gastronomici per principianti conclude la guida.

Grüne Genüsse (sottotitolo: “Vegetarische Gaumenfreunden aus Italien”). Papyrus Verlag, Hamburg 1988, pag. 153 [in lingua tedesca].
Una guida pratica gastronomica vegetariana, a base degli alimenti e delle pietanze “più italiane ed esotiche” agli occhi degli acquirenti nordici, adattata per il pubblico germanico da Evelyn Horsch.

Ginseng (sottotitolo: “La radice della vita”). Aporie, Roma 2000, pag.261.
Vuole essere il manuale più completo che aggiorna lo “stato dell’arte” esistente dopo il testo del Fulder (15), ma anche il più raziocinante e critico sulla radice più costosa e comunque economicamente più importante dell’erboristeria, su cui sono sorte leggende e speculazioni incredibili, a cominciare dalle origini storiche e botaniche. Scritto scrupolosamente sulla base di centinaia di studi scientifici (circa 500), tutti riferiti correttamente e poi riportati in elenco nell’indice dei riferimenti, che ne suggeriscono o cercano di provarne l’impiego terapeutico, rivelando anche in alcuni casi le speculazioni commerciali, e perfino i casi di evidente manipolazione di ricerche scientifiche. Il saggio smentisce alcune antiche leggende e molte recenti furbizie della pubblicità sulle riviste di erboristeria, rivela nuovi usi, nuove proprietà e nuove molecole contenute. I ginsenosidi, ad esempio, non sono più gli unici principi attivi accertati, ma si deve considerare secondo gli studi recenti anche la probabile azione sinergica dei numerosi polifenoli presenti nella radice. Il volume rivela anche le scorrettezze di certa ricerca scientifica coreana caduta in conflitto di interessi, dato che la Corea è un paese produttore di ginseng in regime di monopolio di Stato, e dà finalmente spazio alle gravi riserve e perplessità scientifiche del Lewis (16) e del Duke (17) sulla reale e dimostrata efficacia della radice sull’uomo. Il manuale è diviso in capitoli, a seconda delle applicazioni preventive e terapeutiche della radice. Con una ricca bibliografia scientifica.

Guida al Nudo copertina Sugarco (chiara)(giugno 1980) Guida al nudo (sottotitolo: “Il corpo libero, il nudo e la nudità nel primo manuale completo”). Sugarco 1980, pag.254.
Un saggio breve e in stile sintetico sulla nudità nell’uomo e nella donna, vista attraverso storia, costume, psicologia, diritto, sessualità, religione, filosofia, ecc. La parabola storica del nudo dalla vita di tutti i giorni dell’Uomo primordiale all’arte,  dai primi penitenti religiosi (18) alle proteste dello streaking degli anni 70 del Novecento, fino alle origini e all’evoluzione del movimento nudista, che è stato solo un aspetto, l’ultima conseguenza del concetto della riforma del vestiario e dello stile di vita del grande movimento del Naturismo internazionale, secondaria e non essenziale, come hanno scritto G.Ghirardelli, il maggior organizzatore e divulgatore pratico del nudismo in Italia, fondatore della ANITA, la più grande associazione nudista italiana, e il teorico L.Paoletti (19). Perciò, in pratica, contro un luogo comune diffuso per pigrizia e malinteso “pudore” linguistico negli ultimi anni, si può essere nudisti senza essere naturisti (che è la cosa più comune, visto il disinteresse per l’alimentazione naturista, le medicine naturali e l’ambiente di gran parte dei nudisti), così come si può essere naturisti senza essere nudisti (è quello che accade più di frequente: si pensi ai milioni di ecologisti e ambientalisti in tutto il mondo, nessuno dei quali è nudista). Tutto il volume, perciò, è teso a dimostrare con decine di esempi – e questa, insieme alle rivelazioni storiche, a modesto parere dell’autore, è la parte più originale del saggio – la non coincidenza, e spesso lontananza di due concetti, il nudismo e il naturismo, oggi erroneamente confusi. In appendice una dettagliata guida critica ai club di vacanze nudiste, che oggi andrebbe aggiornata.

CORSI E SEMINARI
”Alimentazione e cucina nell’Antica Roma”. Su commissione del Ministero della Pubblica Istruzione, e sulla base delle fonti scientificamente e storicamente accertate, ha ideato e diretto il primo e unico Corso professionale teorico-pratico di Alimentazione e Cucina ai tempi degli Antichi Romani, come aggiornamento per docenti-cuochi e allievi degli Istituti alberghieri di Stato, con lezioni teoriche (4 ore al mattino), realizzazione pratica in cucina (4 ore al pomeriggio) e presentazione di una cena romana completa alla sera (Castelfranco Veneto, 6-10 aprile 1992)(11).

Tiene periodicamente Corsi e Seminari di aggiornamento su Teoria e Pratica della sana Alimentazione Naturale, Terapie e Prevenzione con gli Alimenti, Cucina senza cottura (crudismo), Dieta Vegetariana corretta, ecc.

GIORNALISMO CULTURALE, DI INCHIESTA, SCIENTIFICO, POLITICO
Il Mondo testata Ha scritto inchieste, articoli e commenti per Il Mondo, La Repubblica, L’Espresso, Corriere della Sera, Panorama, L’Europeo,  Sette Giorni, Fiera Letteraria, Il Globo, Sipario, L’Astrolabio, Aut, Scienza 2000, Test, ecc.
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CRITICA E RADIO
Ha scritto di critica e attualità musicale su numerose testate, tra cui Il Mondo, L’Espresso, La Fiera Letteraria, La Repubblica, Sette Giorni, Musica Jazz, L’Europeo, Il Globo, Audiovisione, ecc. Ha condotto il programma culturale “Jazz” a Radio Tre Rai (testi e musiche). Ha condotto (testi e musiche) il programma “Pranzo alle otto” a Radio Tre, Rai, chiamato dal direttore Enzo Forcella.

BLOG
Come scrittore-blogger scrive su nove blog personali di approfondimento scientifico, cultura, ecologia, politica, commenti, disegni, critica, poesia e satira (Nico Valerio, Alimentazione Naturale, Love Vegetarian, Salon Voltaire, Il Mondo del Belli, Ecologia Liberale, Versi Diversi, Arte della Natura, Liberali Italiani. Ha ideato, realizzato e redatto il blog sperimentale di Italia Nostra (nov. 2006) e quello di Bibliothè.

 

NOTE
1. P. Carton, Traité de medécine, d’alimentation et d’higiène naturiste, Paris 1920.
2. Ippocrate, Opere. A cura e con prefazione di M.Vegetti, UTET, II ed.,Torino 1976.
3. A. Gabrielli, Grande Dizionario illustrato della lingua italiana (2 voll.), Milano 1989, p.2302-2303.
4. C. Fayer, Aspetti di vita quotidiana nella Roma arcaica, L’Erma di Bretschneider, Roma 1982.
5. WHO-FAO, Diet Nutrition and the Prevention of Chronic Diseases. WHO Technical Report Series 916, 2003.
6. J. André, L’Alimentation et la cuisine à Rome, Les Belles Lettres, Paris 1981.
7. Ateneo di Naucrati, Deipnosophistés, I dotti a banchetto (IV voll.). A cura di L.Canfora. Salerno editrice. Roma 2001.
8. A. Dosi-F. Schnell, A tavola con i Romani antichi. Roma 1984.
9. M. Gavius Apicius, L' arte culinaria. Manuale di gastronomia classica. Testo latino a fronte. A cura di G. Carazzali, Bompiani 2003.
10. Petronio Arbitro, Satyricon. Testo latino a fronte. A cura di V.Ciaffi. Traduzione di E.Sanguineti. Einaudi 2003.
11. G. Leon, Alberghiero: si scopre la cucina dell’antica Roma, Il Gazzettino di Treviso, 15 aprile 1992. Stefano Negro, Piccante e senza zucchero la cucina di Roma antica, La Tribuna di Treviso, 12 aprile 1992.
12.  M. Gandhi, My Life. trad.it.: La mia vita per la libertà, Newton Compton, Roma 1994.
13.  K. Bircher Root, Il Libro della salute Bircher-Benner, Sperling & Kupfer 1979.
14.  R.W. Schwarz, John Harvey Kellogg, M.D., Andrews University Press, Berrien Springs, MI, 1981.
15.  E. Alliata di Salaparuta, Cucina vegetariana e naturismo crudo, Sellerio, Palermo 1973.
16.  S. Fulder, The Tao of Medicine: Ginseng, Oriental Remedies etc (trad. it: Il Tao della medicina, Meb 1996).
17.  W.H. Lewis, Ginseng, a medical enigma (in N.Etkin, Plants in Indigenous Medicine etc, Redgrave, Bedford Hills, New York 1985)
18.  J.A. Duke, Ginseng, a concise handbook, Reference, Usa 1989.
19.  “Quanti uomini, e soprattutto in Turchia, vanno nudi per devozione!” (M. de Montaigne, Essais, trad. it: Saggi, 2 voll. Milano 1970).
20.  G. Ghirardelli, lettera privata 13 aprile 1978, pubblicata sulla rivista Info Naturista, luglio-settembre 2000. E si veda anche il ruolo che ha il nudismo nel libro-base del Naturismo italiano, sempre citato dal Ghirardelli, quello di L. Paoletti, Naturismo, arte del vivere, Rogai, 3.a ed., Milano 1945.

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