30 marzo 2006

COSTUMI INGLESI. Per fortuna c'è anche la "notte dei rospi"

Ora che sono globalizzati la pizza, il gorgonzola e i maccheroni (recuperiamo questa antica parola italiana, da maccus=gnocco schiacciato), e dunque di tipicamente italiano restano le cose brutte, come il gettare il fazzoletto di carta dal finestrino dell’auto o la raccomandazione, salutiamo con favore ogni nuovo costume inglese accolto nella Penisola. Non bastavano la zuppa inglese e lo smoking – ignoti in Gran Bretagna – le scarpe finto-inglesi, il giaccone da lavoro inglese (che qui, in terra cafona e perciò xenofila passa come elegante), o le insegne sbagliate dei negozi. Ci voleva qualcosa di più vero: l’uomo che dimentica i suoi problemi quotidiani, come il far soldi o rubarli al prossimo, e si dedica per qualche ora, gratis, ad aiutare gli animali in difficoltà. Nella "notte dei rospi", per esempio.
In Piemonte ogni anno all’epoca degli amori (in questi giorni) si verificano vere trasmigrazioni bibliche di Bufo bufo (rospo comune) e di altre specie di rospi, che cercano a migliaia (quest’anno sono attesi in 25.000) di raggiungere zone d’acqua per riprodursi. Alcune strade provinciali e statali – apprendiamo dal sito delle Guardie ecologiche piemontesi – vengono letteralmente ricoperte di questi animaletti di color bruno chiaro o verdastro: una durissima selezione casuale compiuta dalle auto di passaggio. Giovani volontari, scolaresche ma anche adulti, si preoccupano per alcune notti, dal 22 marzo, di favorire l’attraversamento delle strade di rospi comuni e corallini, che così possono riprodursi. E non solo si tratta di specie protette, alcune in estinzione, ma anche di "rivelatori biologici" dell’ambiente. I rospi, infatti, per la permeabilità della pelle sono più sensibili di altri animali a vari agenti tossici o a cambiamenti climatici e ambientali.
Con l’occasione va detto che le strade in Italia sono costruite male e in modo troppo economico: servono, seppure, solo per le automobili. Sono scomode e pericolose per gli uomini che si trovano a doverle percorrerle a piedi per brevi tratti, o in bicicletta, e anche per gli animali, dagli anfibi ai mammiferi, che devono attraversarle. Dovrebbero essere dotate di piccole gallerie in sottopassaggio, le stesse che si usano talvolta (sempre meno del necessario) per il deflusso delle acque di fossi e rigagnoli.