04 aprile 2006

CENTRI STORICI. Vuoi usare uno spazio limitato? Paga il biglietto

I centri storici in Italia non sono adatti alle automobili e agli autobus. Risalgono al Seicento o Settecento (Roma), al Rinascimento (Firenze), addirittura al Medioevo (Umbria), quando la gente andava per lo più a piedi. Già nell'Ottocento le troppe carrozze a cavalli creavano ingorghi paurosi e snervanti nel Corso, a Roma. Ovunque strade strette, marciapiedi piccoli o inesistenti. Ma questo i cittadini di oggi non lo capiscono. Pretendono di viaggiare in automobile anche nei vicoli di Trastevere. Come se l'uso dell'auto fosse un "diritto assoluto" indipendente da altri fattori limitanti. Quello che è più grave è che se trovano divieti blaterano di mancanza di "libertà". In realtà, specialmente i romani, non sanno nemmeno che cos'è la libertà.
Ma ora l'inquinamento e la materiale impossibilità di procedere in auto stanno facendo cambiare idea a parecchia gente, compresi alcuni amministratori, sempre preoccupati di non essere rieletti e di dispiacere ai propri elettori.
"Il modello londinese della «congestion charge» - scrive il Corriere della Sera in Cronaca di Roma - comincia a fare adepti anche in Italia. Come nella Londra di Ken «il rosso», anche nella Bologna di Cofferati sarà possibile, per i non residenti, recarsi in centro in auto pagando un ticket giornaliero. È una notizia interessante perché questo meccanismo, sperimentato con successo non solo a Londra, ma anche in altre città del nord Europa come Oslo, adesso viene importato anche in Italia e potrebbe contagiare altre città come Roma. Così come il pedaggio londinese, l’esperimento che si sta per intraprendere a Bologna è basato su un principio sacrosanto: che lo spazio urbano è un bene pubblico scarso e che la sua utilizzazione eccessiva, provocando congestione, impone un costo elevato alla collettività. Chi pertanto vuole o deve usare la macchina anche quando il traffico è elevato deve pagare. Certo, questo crea una disparità tra chi ha il privilegio di trovarsi in centro e chi deve muoversi dalle periferie, ma è molto meglio dei divieti assoluti o del caos provocato dall’assenza di regolazione. E poi, se i proventi del pedaggio sono devoluti, come a Londra, al potenziamento dei servizi pubblici i vantaggi sociali diventano significativi".
A noi sembra un sacrosanto principio liberale. Ai cittadini bisognerebbe fare questo discorso franco. Lo spazio nei Centri storici è pochissimo e di tutti. Tutti hanno diritto di usarlo. Già se tutti uscissero di casa a piedi, ci sarebbe un ingorgo insopportabile. Vuoi usare quello spazio limitato con la tua auto (che occupa lo spazio di almeno 5-8 persone e inquina)? Benissimo, ma renditi conto che un'auto - anche se fosse vecchia e senza valore - nei vicoli d'una città antica è un lusso. Un lusso nel senso di disponibilità esclusiva di spazio, tanto più se a vantaggio d'una persona sola. Paga, dunque, questo lusso, questo privilegio, con un biglietto d'ingresso. Per esempio 5 euro al giorno, salvo abbonamenti. In tal modo risarcirai gli altri cittadini e pagherai la manutenzione stradale e i danni ambientali.
Ma un discorso del genere sarebbe molto impopolare in Italia, e specialmente a Roma. E so anche che la componente anarco-individualista dei liberali non sarà d'accordo: ma loro, si sa, non sono davvero liberali.