28 maggio 2014

MOSTRE d’arte, solito “evento” per far soldi. Perfino quella su Michelangelo.

Ritratto di Michelangelo di Jacopino del Conte 1535 (part) Musei Capitolini, a Roma, sul Campidoglio: un luogo che non ammette, non dovrebbe ammettere difetti. E invece… Nella piazza michelangiolesca si apre una mostra dedicata a Michelangelo che, sotto cotanto nome, fa pensare subito a qualcosa non solo di magniloquente, ma di perfetto, puntuale, senza pecche evidenti.

E invece no, dice chi di mostre o di arte s’intende. Al solito, per far numero e massa critica, sotto il nome attira-pubblico si è affastellato un po' di tutto, dalla statuona esagerata in plastica e polvere di marmo che involgarisce la piazza (questa, sì, davvero di Michelangelo) fino a calchi e teste e copie o riproduzioni: una fatta nel 900 addirittura da studenti d'un liceo scientifico.

Insomma, chi ha visto la “pre-inaugurazione” riservata ai critici, è per lo meno perplesso, e avanza riserve (v. articolo del Corriere).

Niente di nuovo. Imperversa la "mostrite", malattia epidemica di moda che porta nelle grandi città sradicandoli alle loro sane vallate senza tempo uomini di solito ad altre occupazioni dediti (lavaggio auto, giardinaggio, parole crociate ecc.), dando l'impressione all'uomo della strada di "acculturarsi" di colpo tra una folla fintamente compunta di uguali ignari, solo pagando un biglietto. E poi c’è l'art-business (che fa “girare” l’economia, come si dice, gratificando molta gente, dall'operaio all'assessore, dalle imprese agli esperti).

Insomma, non ci andrò. Perché sarà, potrebbe essere, perfino questo, il solito Evento mangia-popolo, mangia-soldi, mangia-tutto, non una Mostra. Dicono bene gli anglosassoni, che almeno sono sinceri: exibition.

Sogno la piccola torre, vera e propria Turris Eburnea, di Montaigne, dove lo scrittore e intellettuale umanista chiuso in compagnia dei suoi 200 libroni appena, ripensava al Tutto ("a 360 gradi", dice il geom. Andreassi C. di Vimercate).

Grazie all’amica Tiziana di LibereLaiche che ha dato l’allarme (nella email di presentazione: “la solita mostra ai Capitolini affidata agli amici degli amici”; nell’articolo coi link: “mostra un po' così così, come tutto quello che si fa a Roma, su Michelangelo. Nel frattempo la piazza michelangiolesca del Campidoglio è ingombrata da palchi e seggiolette”), citando anche l’articolo del Corriere).

IMMAGINE. Ritratto di Michelangelo, di Jacopino del Conte (1535), part.

JAZZ. Sidney Bechet in Cake Walkin Baby (1949), e Sidney Bechet and Feetwarmers in Shag (1932). Polifonia irruente, ma orchestrazione e arrangiamenti precisi (peccato gli urletti collettivi novelty, oggi considerati molto kitsch). Resta comunque il valore storico-musicale. Tommy Ladnier Tp; Teddy Dixon Tb; Sidney Bechet SSx; Hank Duncan Pn; Ernest Wilson Myers Bs-Voc; Morris Moreland Dr; Billy Maxey Voc.