10 luglio 2006

MOSTRI IN CASA. Quel terrificante “molto piccolo” che ci vive accanto.

Acaro dermatofagoidesL’invisibile nella nostra casa

FANTASMI E MOSTRI

NEL NOSTRO LETTO

E’ stata fotografata l’inquietante “impronta termica” del nostro corpo, impressa sul materasso. Ma tra le lenzuola con noi, e anche sulla nostra pelle, ci sono milioni di repellenti e mostruosi abitatori, come del resto in cucina, in terrazzo e in ogni angolo della casa. E non c’è igiene che tenga: è quasi impossibile cacciarli. Ma perfino l’innocuo sale da cucina e la punta d’uno spillo rivelano sorprese incredibili sotto le lenti dei moderni microscopi. Ecco le curiosità che l’estremamente piccolo riserva in un normale appartamento.

di OLIVER KAHN
(anagramma di Nico Valerio), Teknos, marzo 1996

Sono in tanti, ammettiamolo, a dormire con noi e nostra moglie tra le nostre lenzuola, o a rifugiarsi di nascosto sotto il nostro letto. Ma non è cosa che possa far ingelosire un Otello. Semmai, a non vederla di buon occhio sono il parassitologo, il medico igienista e l'epidemiologo.

Giorno e notte, migliaia di orridi animaletti a otto zampe armati di corazza chitinosa e artigli seghettati che usano per portare alla bocca i brandelli di pelle del nostro corpo, cugini di ragni e scorpioni (per gli zoologi, sono artropodi della classe degli Aracnidi), si insinuano in pigiami e slip, ci seguono sulla nostra pelle quando ci alziamo al mattino, si annidano in mucchi brulicanti nella polvere degli angoli, sotto il letto, sopra e sotto tappeti e moquette, dove si cibano anche di molliche e resti amidacei, e camminano su migliaia di scheletri, quelli dei loro padri e nonni mummificati. In un letto matrimoniale sono circa 2 milioni questi acari dermatofagi che a loro agio respirano, mangiano, si accoppiano e defecano.

Defecano? Certo. Ogni giorno, venti milioni di pallottoline di escrementi leggerissimi che ondeggiano nell'aria insieme con i frammenti degli scheletri, sono inavvertitamente inalati dall'uomo con la respirazione e possono causare asma e gravi broncopneumopatie di origine allergica.

Punta di spillo colonizzata da batteri Per fortuna, soffriamo della "sindrome di Gulliver" nel regno di Lilliput, cioè non abbiamo la vista così acuta da vederli: sono lunghi un decimo di millimetro circa. Ma se noi fossimo 100 o 1000 volte piú piccoli (o loro 100 o 1.000 volte più grandi) ci apparirebbero massicci e ributtanti come grossi scarafaggi e ratti di fogna, e forse chissà potrebbero ucciderci nel sonno. Incubi dì calde notti insonni in una capanna del Bangladesh? Macché, siamo in una casa elegante o in un albergo di lusso in Italia, negli Stati Uniti, in Germania o in qualunque altro Paese avanzato. Studi epidemiologici hanno appurato che l'acaro dermatophagoides è presente nel 100 per cento delle nostre case, anche le più pulite. Solo eliminando tappeti, poltrone e tende, cambiando lenzuola ogni giorno o scuotendole ed esponendole all'aria fresca, e togliendo accuratamente la polvere con potenti aspirapolvere ogni giorno un lavoro quotidiano di almeno 2 ore potremmo non eliminare ma ridurre il numero di questi indesiderati coinquilini.

Minacciosi, ma solo se visti al microscopio, appaiono anche altri nostri coinquilini, i punteruoli (famiglia dei Curculionidi), coleotteri che vivono in cucina o nella dispensa e scavano gallerie nei chicchi di riso, nei legumi e nella pasta aiutandosi con un lungo rostro dotato di lame acuminate, come le escavatrici circolati utilizzate per costruire le metropolitane sotterranee.

Termografia uomo steso su un letto (Bodanis) Il nostro salotto, se i mobili sono vecchiotti, è il regno di caparbi coleotteri xilofagi del genere Anobium, che al microscopio elettronico appaiono dotati di sfaccettati occhi azzurrini. Il terrazzo, il giardino, perfino i vasi di fiori sul davanzale, sono l'habitat ideale per i verdi afidi, insetti emitteri, che vivono succhiando la linfa zuccherina delle piante con la loro siringa buccale. Sono curati e difesi c'è chi dice "allevati" dalle formiche, che non mancano mai in terrazzo, ghiotte dei loro escrementi ricchi di zucchero. E sulle foglie, talvolta, proprio dove è stata sparsa un po' della linfa dolce, si può generare una coltura di lieviti che a 3.000 ingrandimenti ricorda una distesa di piselli.

Alcune piante, però, si difendono dalla denutrizione e dalle virosi causate dagli afidi con foghe munite di microscopici aculei taglienti e una colla capace di immobilizzarli. Succhiano il sangue umano, ma solo al buio, altri emitteri come Cimex lectularius, la cimice, per noi triste ricordo di tempi di scarsa igiene, povertà e promiscuità. Sono ancor oggi comuni nelle locande in Asia, Africa e Sud-America, ma non solo. Una penetrante proboscide e i radi peli ne fanno dei soggetti molto interessanti per la microfotografia.

Cristalli di sale da cucina cloruro di sodio Queste e altre innumerevoli stranezze della nostra quotidiana vita d'appartamento, visibili solo con l'ausilio di potenti microscopi, sono state documentate da David Bodanis, un divulgatore scientifico americano che ha attinto a uno straordinario apparato iconografico selezionato negli archivi scientifici e industriali di tutto il mondo.

Anche chi credeva di sapere abbastanza di cose scientifiche, scopre attraverso il terzo occhio a 600 o 6.000 ingrandimenti qualche aspetto del tutto nuovo della realtà casalinga. Una pentola di alluminio mai usata, per esempio. Che cosa c'è di più liscio e regolare? Eppure una microfotografia a 4.000 ingrandimenti rivela una superficie lunare segnata da mille concrezioni e impurità. Nella carta di giornale, poi, sono chiaramente visibili fibre d'ogni genere ammassate come in un pagliaio (perfino vetro e amianto, lana e capelli).

Il canovaccio di cucina con cui si asciugano i piatti è un terreno di coltura quasi perfetto per i microrganismi, uno dei quali, il batterio Pseudomonas, quando è in posa davanti al foto microscopio elettronico, assume atteggiamenti da divo e ostenta una sorta di coda di cavallo da hippy. Del resto, anche sulla punta degli spilli sono stati trovati grappoli di batteri.

Insetto xilofago che scava gallerie nei mobili e sedie di legno In cucina, sale, zucchero e caffè rivelano costruzioni ed effetti affascinanti. Il sale assomiglia a una complessa navicella spaziale assemblata con sezioni cubiformi, mentre alla luce polarizzata i cristalli di zucchero appaiono ramificati in coralli azzurri degni di atolli del Pacifico, e la superficie del nostro caffè del mattino, nella tazzina, presenta meravigliose simmetrie colorate come un caleidoscopio, a seconda delle microvibrazioni presenti nell'aria.

Perfino il nostro odore è stato fotografato. E’ noto che le naturali secrezioni prodotte dal corpo dell'uomo emanano un odore sgradevole, dovuto alla presenza di sostanze chimiche aromatiche come scatolo e indolo, le stesse che sono presenti inquilini invisibili nelle feci. e, come fissativi dell'aroma, in numerosi profumi in commercio. La foto a luce polarizzata dell'indolo, che insieme con ammoniaca, alcool etilico e idrogeno solforato sembra costituire la base chimica del tipico odore umano, ricorda qualcosa di una aurora boreale. In bagno ogni uomo sa che la differenza tra il radersi con un rasoio elettrico e con uno a mano consiste solo in un diverso grado di rumore e di irritazione della pelle, maggiori, entrambi, nel primo caso. Ma al microscopio, checché ne dicano i produttori di rasoi elettrici, si vede benissimo che con i loro infernali strumenti il pelo non viene tagliato di netto, come con la lametta, ma strappato e sfibrato malamente.

Ma è ancora il nostro letto che offre le immagini più misteriose, se è corredato di un materasso a molle. La gommapiuma di cuscini e materassi diventa bellissima sotto i sistemi ottici più sofisticati e le sue microfoto mostrano una fitta rete di anelli colorati. E poi, qualunque sia il materiale di cui è fatto il materasso, ogni letto conserva in modo davvero inquietante la nostra immagine.

Dopo essere rimasti stesi nel letto a lungo, tanto meglio se nudi, la nostra impronta termica permane abbastanza netta per alcuni minuti anche dopo che ci siamo alzati. La fotografia all'infrarosso del nostro "fantasma" posato sul letto, scattata da noi stessi in piedi e ormai vestiti, potrebbe terrorizzare qualcuno o far pensare i cultori di scienze esoteriche alla presenza di "visitor" o di anime di sopravvissuti, se non addirittura all'angelo custode. Macché, è soltanto la "memoria" fisica del nostro corpo.

IMMAGINI. 1. Testa e arti superiori dell’acaro dermatofagoides che è “dorme” tra le nostre lenzuola insieme a noi… 2. Batteri che colonizzano la punta di uno spillo. 3. Il comune sale da cucina. 4. L’impronta termica di una persona a letto. 4. Il tarlo dei mobili e delle sedie.

AGGIORNATO IL 30 OTTOBRE 2014