28 agosto 2015

CITTÀ. Ma un Sindaco non cambia l’etica e la cultura dei concittadini.

Fosse pure Ernesto Nathan o Fiorello La Guardia, un Sindaco non può, non ha i mezzi per contrastare il malcostume diffuso nella sua città, magari una metropoli, tanto più se è l'intera Nazione a essere corrotta. Neanche il Capo della Polizia lo può fare, neanche un Procuratore Generale: sanno bene che il problema è etico, di moralità generale, e che ciò che è stato concesso per 70 anni (e talvolta per secoli) non può all’improvviso essere vietato. La gente non obbedirebbe. Neanche nel piccolo commercio abusivo, figuriamoci nel resto. Severità e repressione del malcostume ci devono essere, eccome, ma affiancati, sorretti, da una vera e propria opera di "rieducazione" civile e sociale. Già, ma chi la può fare senza critiche?
Un Sindaco, però, può fare tante cose alla sua portata: p.es. non dare ascolto alla massa becera dei cittadini, dettare regole amministrative di tipo svizzero-teutonico, licenziare impiegati e guardie non onesti, non efficienti e veloci, che non puliscono, non tutelano i parchi o non garantiscono il buon funzionamento della città (e se i giudici li reintegrano "denunciarli" alla pubblica opinione), chiudere l'intero Centro Storico alle auto, come nelle grandi città d'Europa: voglio vedere poi se i cittadini non prendono il bus che corre veloce nelle strade vuote, e se non calano già solo per questo alcuni reati.
Un Sindaco è "soltanto" un amministratore, ma già non può far nulla - per dirne una facile facile - se tutti i cittadini hanno l'abitudine di voler andare dappertutto in automobile e di lasciarla anche in seconda e terza fila. Figuriamoci il resto. Anche se trovasse (periodo ipotetico del III tipo: irrealizzabile) migliaia di vigili severi e onesti, non potrebbe metterne uno accanto a 1 cittadino su 2 (queste sono le dimensioni del malcostume urbano in tutto il Sud, Roma compresa, e in molte città del Centro-Nord). Neanche un Papa, neanche un Santo, potrebbe cambiare cittadini anarcoidi da troppo tempo male educati.
Solo la scuola potrebbe farcela (ma severa, educativa, cioè "indirizzata" ai valori di moralità laica e civica, non relativistica – già ma immaginiamo le polemiche ("Stato etico", "fascismo" ecc.), e poi chi educherebbe ai ritrovati valori culturali, anzi chi selezionerebbe, gli insegnanti, per lo più cattolici, incolti, e provenienti proprio da quelle zone culturalmente depresse dove ha regnato per secoli il malcostume? Insomma, sarebbe una scuola molto diversa da quella di oggi, per la quale forse dovremmo fare leggi e ministri nuovi (laici) e importare insegnanti dall'Estero.
Efficace sarebbe anche una rivoluzionata televisione educativa, solo pubblica (quella privata con tasse altissime commisurate alla pubblicità), senza la ricerca dell'audience, senza pubblicità e talk-show, dove ci fossero finalmente anche teatro-jazz-musica-arte-storia e una continua educazione politica (perché gli Italiani non sanno assolutamente nulla di storia delle idee e politica). Ma anche qui immaginate le critiche. Insomma, ci vorrebbero dei nuovi prepotenti idealisti, alla Cavour. Tempi del cambiamento? Sono ottimista: una sola generazione (25 anni). Ma lavorando duro tutti. Come gli antichi Romani dopo Canne.
Chi pensa, perciò, che un Sindaco, solo perché è del partito avversario, è responsabile di non aver cambiato non bilanci, strade, commercio, parchi o traffico, ma la "legalità" dei cittadini ha letto troppi giornali americani (in USA i sindaci sono anche capi della polizia locale, che è vera polizia, eppure non cambiano certo la mentalità della gente). Se poi pretende che possa cambiare anche l’animo e la cultura dei suoi cittadini, è una persona di poca cultura o un tifoso da bar dello Sport, in ogni caso un deficiente pericoloso a sé e agli altri.